DUE CHIACCHERE CON IL NOSTRO DRIVER DI SPILAMBERTO -MO- MATTEO BERGONZINI
Se dovessi descrivere questo campionato italiano gran turismo endurance con una sola parola, quale useresti e perché?
Affascinante. Correre con macchine di prestigio e sfidare marchi come Ferrari, Lamborghini, Honda, Audi, Porsche, Mercedes e BMW rende questo campionato unico. È una serie che affascina anche chi la guarda da fuori, perché vede vetture derivate dalla strada ma portate al massimo della loro evoluzione racing. Tre ore di gara in cui tutto è spinto al limite.
Qual è stato il momento più difficile che hai dovuto affrontare?
Non parlerei di momenti drammatici, ma di sfide. La più grande è stata adattarmi velocemente al feeling della macchina, perché ho avuto poco tempo per fare test. Condividendo la vettura con altri due piloti, avevo pochissimi giri per capire la macchina, non potevo sbagliare nulla. Dovevo massimizzare quei 20 minuti, scendere, parlare con l’ingegnere, confrontarmi con i compagni e cercare il miglior assetto. È un lavoro che condiziona l’intero weekend.
E il momento più bello, quello che ricorderai di più?
Ogni volta che mi siedo su un’auto da corsa è un momento speciale. L’emozione di scendere in pista e condividere tutto questo, con persone che credono in me e partner che mi danno l’opportunità di essere lì, è indescrivibile. E poi c’è l’adrenalina della gara: l’ultimo giro, quando ti dicono che sei in testa o che sei sul podio, gli abbracci, la gioia collettiva. È un’energia che ti esplode dentro e ti fa sentire al centro di qualcosa di grande. Detto questo il momento più bello 2025 è il primo podio fatto a Misano Circuit con il nuovo Team SP racing all’esordio con una Porsche 992 gt3 cup.
Com’è stato lavorare con il team SP Racing e con i tuoi compagni di squadra?
Molto positivo. Dal primo test mi hanno messo a mio agio e ho subito creato un bel feeling con il team owner, condividendo con lui aspetti legati alla guida e all’utilizzo della Porsche. Con i meccanici e con l’ingegnere ho trovato subito intesa: chi lavora sulle gomme, sugli assetti, chi mette le mani sulla macchina. Questo spirito di lavoro fa la differenza.
Cosa significa per te essere pilota Minardi Management e come ha influenzato il tuo percorso in questo campionato?
Essere pilota Minardi Management significa avere un supporto prezioso in ogni situazione. Giovanni Minardi aiuta tanto nella gestione dei rapporti tra team e pilota, intervenendo quando serve per facilitare il lavoro di tutti. Avere lui al mio fianco mi dà sicurezza, mi permette di concentrarmi sulla guida e di affrontare il campionato con maggiore serenità e professionalità.
Nei weekend di gara, cosa è fondamentale per te?
L’unione. In quei tre giorni tutti devono essere concentrati al 100%. Non ci si può permettere errori. Se succedono, bisogna analizzarli subito per ridurre al minimo la possibilità che non si ripetano. Dopo ogni sessione si fanno briefing interni con piloti e meccanici: è lì che si allinea la squadra, questo fa funzionare il tutto.
Che emozione provi pensando all’ultima gara al Mugello, con il campionato ancora aperto?
Ogni gara per me è emozionante, perché se non lo fosse non farei questo sport. L’adrenalina è ciò che mi spinge: arrivare al circuito, vedere la macchina pronta, caricarmi di energia e poi dare tutto in pista. Ma c’è anche una grande responsabilità: corro in un campionato prestigioso, con persone e partner che hanno creduto in me e mi sostengono. Devo onorare questo impegno con la massima concentrazione e con il miglior risultato possibile. Al Mugello voglio trasformare tutto questo in un risultato che valga la stagione intera.
Vediamo che citi sempre il comune di Spilamberto nei social, quanto conta per te portare il tuo territorio con te in questo campionato?
Mi fa piacere portare il nome del comune di Spilamberto in pista con me. Il mio comune è nel cuore della Terra dei Motori e ha tradizioni gastronomiche uniche, come l’aceto balsamico tradizionale e gli amaretti. Spilamberto è anche un punto di riferimento per chi visita le aziende automobilistiche della zona, creando un legame speciale tra motori, sapori e cultura. Correre con questo legame alle spalle mi dà energia e motivazione in più.
Cosa ti porti dietro da questa stagione e cosa vorresti costruire per il futuro?
La stagione si concluderà al Mugello, la sera del 14 settembre: fino a quel momento penserò solo al mio week end di gara.

